Tecnologie dello Studio Dentistico Bazzucchi
Radiografie 3D a basso dosaggio dette anche “cone beam” o “CBCT”
Il Cone Beam ha cambiato il mio modo di lavorare. Ancora non ho ringraziato abbastanza la mia amica e collaboratrice Simona, quando molti anni fà, ha caldamente consigliato di acquistare questo importante e costoso apparecchio. Ma essendo utilissimo lo adopero quotidianamente e mi permette di lavorare ad un elevato livello di precisione e soprattutto di intervenire su casi complessi e molto impegnativi con serenità e consapevolezza.
Esso infatti consente di “vedere” all’interno dell’osso mandibolare e mascellare. Si tratta di una vera e propria TAC a ridotto dosaggio di radiazioni.
Questo strumento ci permette di vedere in “3D” ogni più piccolo dettaglio presente all’interno ed all’esterno delle ossa mascellari, come ad esempio: infezioni nascoste, granulomi, fratture del dente e soprattutto lo spessore dell’osso e dove è posizionato in maggiore e minore quantità e dove è indicato posizionare gli impianti per sostituire i denti mancanti.
Un ulteriore grande vantaggio di avere l’apparecchio per le radiografie “3D” all'interno dello studio, consiste nel poter eseguire le radiografie durante l'intervento chirurgico. Ad esempio durante il posizionamento di impianti dentali in un caso complesso con poco osso, dove è fondamentale riuscire a posizionare l'impianto esattamente nella zona prestabilita, è sufficiente eseguire una radiografia 3D durante l'intervento implantare per essere certi di essere sulla strada giusta e di stare eseguendo correttamente l'intervento implantare.
COSA SIGNIFICA VEDERE IN 3D?
Ogni singola zona o ad area è possibile visualizzarla vedendola “dall’alto”, di lato “frontalmente”, e “lateralmente” , ed è possibile anche una visione generale di tutto l’insieme delle ossa mascellari! Inoltre tutte e 4 queste visioni si possono vedere “contemporaneamente” sul monitor!
Io definisco il “3D” una radiografia “dinamica” perché è possibile “muoversi e vedere all’interno delle ossa mascellari”. Infatti muovendo il mouse in una delle 4 schermate del monitor del PC le immagini cambiano gradualmente anche nelle altre 3 schermate, cioè in altre parole si riesce a far scorrere le immagini millimetro dopo millimetro.
Scusa l’esempio…..E’ un pò come vedere dei salumi dall’esterno……. da fuori sembrano tutti uguali! non si riesce a percepire cosa c’è all’interno fino a quando non lo affettiamo! La radiografia in 3D mi permette di vedere esattamente all’interno in maniera assolutamente non traumatica……..e senza bisogno di affettare nessuno!! Sembra un paradosso, ma in realtà con la normale radiografia tradizionale “l’ortopanoramica” si ottiene una radiografia “piatta” che ci indica solo 2 dimensioni: la larghezza e l’altezza, NON ci dà informazioni sullo spessore dell’osso. Inoltre le sue dimensioni sono distorte e quindi non ci indica le reali misure dei denti e dell’osso. Pertanto vedere e valutare tutti questi parametri, in assenza di una radiografia “3D”, è possibile farlo solo intraoperatoriamente.
In questa immagine si può vedere la mandibola “affettata” come una fetta di salame. E quindi si vede al suo interno il percorso del nervo (evidenziato in arancione).
E’ fondamentale nelle estrazioni del dente del giudizio, specialmente quelle dei denti inferiori, vicino od in prossimità del nervo alveolare inferiore ed ovviamente per diagnosticare, curare, e controllare nel tempo la malattia parodontale o piorrea.
Rilevatore di impianti “nascosti”
Si tratta di un apparecchio elettronico che consente di “individuare gli impianti al di sotto della gengiva”.
Nella “tecnica implantare classica o tradizionale” dopo aver inserito gli impianti al posto delle radici dei denti mancanti, si devono attendere alcuni mesi prima di utilizzare questo impianto come appoggio e sostegno del nuovo dente fisso. Durante questi mesi rimane “nascosto” al di sotto della gengiva. Al termine di questo periodo deve essere incisa la gengiva per raggiungere l’impianto.
Per individuare esattamente la posizione degli impianti al di sotto della gengiva e non inciderla alla “cieca” (facendo cioè un incisione nella gengiva ben più ampia dello stretto necessario) io utilizzo questo strumento detto appunto “rilevatore di impianti nascosti”. Il che vuol dire che non uso il bisturi classico per incidere la gengiva e per scoprire l’osso e visualizzare l’impianto, perché questo viene individuato elettronicamente dal “rilevatore di impianti nascosti”, ed è sufficiente utilizzare un “mucotomo”, cioè un cilindro che ha il diametro simile a quello dell’impianto e così viene rimossa la quantità minima ed indispensabile di gengiva per accedere all’impianto osteointegrato (cioè fortemente unito e “saldato” con l’osso circostante).
Quindi non uso punti di sutura, conseguenti all’uso del bisturi, per suturare la gengiva scollata.
In altre parole:
Nella tecnica implantare “tradizionale” (quindi NON nella tecnica di implantologia a carico immediato), gli impianti vengono posizionati all’interno dell’osso mascellare o mandibolare e vengono lasciati in questa sede per alcuni mesi prima di essere utilizzati come sostegno e pilastro per i nuovi denti fissi.
Durante questo periodo la gengiva li ricopre completamente e quindi NON SONO VISIBILI DALL’ESTERNO.
Quando dovranno essere utilizzati (a distanza di alcuni mesi dal loro inserimento) la gengiva viene normalmente incisa con un bisturi e staccata dall’osso (in termine tecnico si dice “scollata dall’osso”), in modo da scoprire e rendere visibile la superficie dell’osso in quella zona ed individuare così l’impianto e poterlo quindi utilizzare come appoggio per i nuovi denti fissi.
Il rilevatore di impianti “nascosti” è un apparecchio che mi permette di individuare l’esatta posizione dell’impianto SENZA LA NECESSITÀ DI USARE IL BISTURI PER UNA AMPIA INCISIONE DELLA GENGIVA (se non quella di un piccolo forellino di circa 3 o 4 mm, cioè esattamente del diametro dell’impianto “nascosto”).
Inoltre mi consente di non usare “PUNTI DI SUTURA”, proprio perché non si è utilizzato il bisturi.
Come funziona:
Funziona un pò come un “rilevatore di metalli” che suona (e si illumina) e quindi ci avvisa quando siamo al di sopra di un qualche metallo (nel nostro caso ci avverte quando si trova al di sopra dell’impianto, nascosto dalla gengiva).
Un rilevatore luminoso insieme ad un rilevatore acustico, ci avverte quando siamo con questo apparecchio elettronico, posto a contatto con la gengiva, esattamente sul punto al di sopra della gengiva.
A quel punto possiamo utilizzare un semplice mucotomo di diametro variabile dai 3 ai 5 mm (cioè lo stesso diametro dell’impianto utilizzato) per eseguire questo piccolo forellino nella gengiva, esattamente al di sopra dell’impianto!
Perché utilizzo il rilevatore di impianti “nascosti” :
- per una estrema precisione ed una chirurgia assolutamente mini-invasiva;
- per rendere la seduta dal dentista più soft possibile;
- per diminuire al minimo il trauma chirurgico;
- per ridurre al massimo il fastidio o il dolore post chirurgico;
- perché la ricerca di tecniche ed attrezzature all’avanguardia che migliorano l’esperienza dal dentista fà parte della mia filosofia;
Fotografie ad alta risoluzione: telecamere e fotocamere con speciale obiettivo “Nikon Medical”
Ho riscontrato che i pazienti non si accorgono delle carie e della parodontite perché la causa è dovuta a dei piccoli microrganismi: “la placca batterica”. Questi microrganismi sono così microscopici che sono difficilmente visibili ad occhio nudo.
Per questo da anni utilizzo, durante la prima visita, delle sofisticate macchine fotografiche di ultima generazione con obiettivi speciali per uso medicale denominati “medical” che possono ingrandire enormemente le immagini e permettono così una diagnosi accurata e soprattutto consentono di capire e di comprendere le reali problematiche e di valutare quindi le possibili soluzioni.
Infatti è particolarmente utile sia per il medico, sia per il paziente che può (e deve) vedere con i propri occhi la reale situazione dei suoi denti e delle sue gengive e per l’odontotecnico che può, all’occorrenza, così ben comprendere e riprodurre la forma, le dimensioni, il colore e le caratterizzazioni dei denti naturali del paziente.
Il sorriso di una paziente visto dall’esterno, se viene studiato e fotografato con alti ingrandimenti mostra alcuni importanti dettagli che per me è fondamentale mostrare e far comprendere ai pazienti. In questo modo possono decidere consapevolmente le loro necessità e stabilire insieme le priorità e le possibili soluzioni.
Lo stesso paziente visto con maggiore ingrandimento mostra un disallineamento dentale (“o denti storti”).
Con una visione ancora più ingrandita si vede bene la recessione gengivale (“gengiva ritirata”)
Con un maggior ingrandimento è ben evidente anche una “vecchia otturazione” con una infiltrazione, cioè con una nuova carie tra il dente