Come si chiama la malattia delle gengive? Che cos’è il parodonto
Facciamo un po’ di chiarezza. Iniziamo a vedere i sinonimi ed i vari modi in cui è chiamata e conosciuta questa malattia. La “parodontite” o “malattia parodontale”, generalmente chiamata e conosciuta come “piorrea” è una malattia che colpisce ed interessa “le gengive”. Più esattamente la parodontite è quella malattia che colpisce i tessuti parodontali del dente cioè i tessuti che sostengono i denti (la gengiva, il legamento parodontale, l’osso alveolare, il cemento radicolare).
Ma che significa “parodonto”?
PARODONTO = STRUTTURE DI SOSTEGNO DEL DENTE
Quindi la “Malattia Parodontale” o “Parodontite” o “Piorrea” o “Periodontite” è la malattia o l’infezione o l’infiammazione di uno o più dei tessuti che compongono il parodonto.
Allora vediamo di capire meglio quali sono questi tessuti parodontali o tessuti di sostegno del dente:
Cosa tiene fermi al loro posto i tuoi denti? Il Parodonto
Il parodonto ha il compito di sostenere i denti saldi al proprio posto. E’ costituito da vari tessuti, vediamo quali sono:
- La gengiva
- il legamento parodontale
- l’osso alveolare
- il cemento radicolare
LA GENGIVA
Quella che tutti conosciamo come il tessuto rosa che avvolge la radice e l’osso alveolare che sostiene i denti. Io definisco la gengiva una specie di guarnizione. Sia perché la sua consistenza ricorda quella del silicone e della gomma che costituisce la maggior parte delle guarnizioni. Sia perchè la gengiva (quando è sana) protegge la radice dei denti dall’attacco dei batteri presenti nella placca batterica, impedisce cioè ai batteri di “infilarsi” tra la gengiva e la radice dei denti, proprio come una guarnizione di una finestra, ad esempio, impedisce all’acqua piovana di infiltrarsi tra il vetro e l’infisso in alluminio della finestra. Ma attenzione dobbiamo mantenere le guarnizioni ben pulite perché possano svolgere efficacemente la loro funzione.
Ad esempio la maschera da sub per immersioni che usiamo al mare ha una guarnizione di silicone che impedisce all’acqua del mare di penetrare tra il vetro della maschera ed il nostro viso ma cosa succede se non manteniamo ben pulita la maschera e la lasciamo esposta al sole e magari bagnata di acqua salata senza sciacquarla con acqua dolce? La prossima estate quando andremo a riprendere la nostra maschera da sub troveremo la parte in gomma (la guarnizione appunto) sfibrata e non elastica.
A quel punto ha perso le sue capacità elastiche e quando proveremo ad immergerci sott'acqua ci ritroveremo con la maschera piena di acqua! Esattamente lo stesso avviene con le nostre gengive! Ebbene si! Anche se pochi lo sanno se non puliamo correttamente e quotidianamente le nostre gengive (e quindi non solo i denti) queste tendono lentamente ed inesorabilmente ad infiammarsi ed a perdere le loro capacità elastiche, di “guarnizione” e di sigillo.
In questa foto si può capire come lo spazzolino viene utilizzato per pulire gran parte del dente, ma la zona forse più importante, cioè quella di unione tra dente e gengiva, è trascurata e qui lo spazzolino non viene fatto passare. Questo avviene molto spesso senza che la persona se ne accorga. Vedi anche quello che io chiamo "l'effetto tergicristallo"
La conseguenza è che i batteri possono facilmente ed inesorabilmente penetrare tra la gengiva stessa e la radice del dente. A questo punto possono tranquillamente svolgere la loro azione “acida”, al riparo dall’azione dello spazzolino da denti che non li può raggiungere, “corrodendo” quello che è il bene più prezioso per il sostegno del dente: l’osso alveolare, il quale non è altro che l’osso che circonda la radice del dente e che è deputato appunto a mantenerlo saldo e stabile al suo posto.
L’OSSO ALVEOLARE
E’ l’osso che circonda la radice dei denti e che li mantiene saldi al proprio posto. E’ molto resistente, ma se viene a contatto con la placca batterica non riesce a difendersi e tende ad infiammarsi e viene distrutto (diminuisce cioè di volume), in questo modo la radice dei denti è meno sostenuta, il dente perde quindi stabilità e nella fase più avanzata della malattia può addirittura iniziare a muoversi.
in questa “radiografia 3D” è evidente come intorno ad alcuni denti l’osso è notevolmente ridotto. Questi denti soffrono di parodontite e sono ovviamente meno stabili.
Questo movimento dei denti può contribuire ulteriormente alla diminuzione dell’osso intorno alla radice dei denti stessi.
Anche i piccoli movimenti del dente (come la masticazione) contribuiscono insieme ai batteri alla distruzione dell’osso circostante.
Un pò come quando un ombrellone è piantato sulla spiaggia: se qualcuno si aggrappa all'ombrellone ed inizia a muoverlo da un lato e dall’altro, la sabbia intorno alla base dell’ombrellone si allarga e l’ombrellone diventa meno stabile. Un meccanismo simile avviene a livello dell’osso che sostiene la radice dei denti, specialmente quando c’è un'azione combinata di placca batterica che infiamma la gengiva del dente: questa si infiamma, si scolla dal dente e lascia passare i batteri che vanno ad “attaccare “ l’osso con i suoi acidi. Se poi a questo dente è stato cementato un ponte per sostituire uno o più denti mancanti, allora questo dente e la sua radice devono sopportare un carico ed un peso maggiore durante la masticazione, per cui un dente debole (perchè affetto da parodontite e quindi con minor osso che sostiene la sua radice) è sottoposto ad un peso ed uno sforzo maggiore, più facilmente inizia a muoversi, anche impercettibilmente.
IL CEMENTO RADICOLARE
Il cemento radicolare è un sottile strato che circonda la radice del dente. Ad esso si vanno ad ancorare i microscopici “elastici” (il legamento parodontale) che sostiene il dente all’osso circostante (osso alveolare).
IL LEGAMENTO PARODONTALE
Io definisco il legamento parodontale un insieme di elastici sottilissimi e microscopici che collegano la radice del dente all’osso circostante. Si tratta di fibre elastiche sottilissime.
Quindi i microscopici “elastici” (il legamento parodontale) da un lato si ancorano all’osso e dall’altro lato alla radice del dente, un pò come una barca è saldamente legata al molo del porto da “corde” che la tengono saldamente ed ammortizzano i colpi del vento e delle onde.
le cime tengono ancorate le barche così come il legamento parodontale tiene il dente ancorato all’osso circostante.
Quindi il dente che apparentemente sembra fisso e “bloccato” con l’osso, in realtà è collegato da questi fibre microscopiche che hanno lo scopo di “ammortizzare” i traumi della masticazione.
Fai questa prova: impara a conoscere di più i tuoi denti
Se premi con un dito su un dente (anche un dente sano) avverti una leggera pressione, un leggero indolenzimento ed un piccolissimo spostamento. Come smetti di premere sull'elemento hai la netta sensazione che il dente torni al suo posto e la sensazione di dolenzia diminuisce rapidamente. Questo perché a livello del legamento parodontale (i microscopici elastici) vi sono anche dei recettori del dolore. Questi hanno proprio lo scopo di avvertirci quando inavvertitamente mastichiamo qualcosa di troppo duro. Ad esempio, quando per sbaglio mastichiamo un nocciolo di oliva! Lo scopo ovviamente è proprio quello di salvaguardare i denti: mastichiamo un qualcosa di troppo duro, il legamento parodontale (l’insieme di elastici che formano questo ammortizzatore naturale del dente) viene compresso eccessivamente ed in modo repentino, si attivano i recettori del dolore, noi avvertiamo una fitta di dolore ad un dente ed immediatamente smettiamo di masticare! Insomma un bel sistema di allarme, degno del miglior cruscotto digitale di un’auto moderna!
il parodonto “sano” ha dei recettori del dolore che ci avvertono in caso di “trauma”, purtroppo non ci avvertono se sono colpiti dalla “malattia parodontale” per questo spessissimo non ci accorgiamo di soffrire di “Piorrea”.