Terapie parodontali convenzionali ( senza l’utilizzo del laser)
La terapia della parodontite consiste essenzialmente nella rimozione completa della placca batterica, del tartaro e di quelle parti del parodonto oramai andate distrutte. In parole semplici è come se avessimo una ferita infetta in una qualsiasi parte del nostro corpo che dobbiamo ovviamente disinfettare, detergere, mantenere pulita e senza batteri. A quel punto dobbiamo attendere e valutare la risposta e la guarigione successiva da parte dell’organismo.
Ovviamente la guarigione più o meno completa dipenderà da diversi fattori, come ad esempio:
- la gravità della parodontite o piorrea dal momento in cui si inizia a curare;
- la profondità delle “tasche parodontali o sacca o tasca gengivale”;
- la facilità di raggiungere con il filo interdentale e lo spazzolino le aree colpite dalla malattia parodontale. Ovviamente è più semplice pulire i denti anteriori, più facilmente raggiungibili, rispetto ai molari e premolari;
- la manualità e la capacità del paziente di mantenere pulito e senza placca batterica la gengiva ed i denti colpiti;
- il fumo di sigarette che non favorisce la guarigione;
- la risposta individuale dell’organismo del paziente.
terapia non chirurgica:
Essenzialmente consiste nella rimozione della placca batterica e del tartaro mediante la pulizia della parte esterna del dente, quindi dei batteri e del tartaro visibili ad occhio nudo. Si esegue mediante la cosiddetta “pulizia dei denti”.
La pulizia “profonda” cioè all’interno delle tasche o sacche gengivali, anch'esse colonizzate dai batteri e dal tartaro, avviene mediante la cosidetta “levigatura radicolare e courettage gengivale”. Questa terapia può essere risolutiva ed avere buone possibilità di successo in presenza di tasche gengivali profonde fino ad un massimo di 4-6 mm di profondità. Quindi una tasca di gravità media.
terapia chirurgica
Nella malattia parodontale o piorrea più grave generalmente le tasche gengivali sono più profonde di 6 mm. In questi casi oltre alla levigatura radicolare sono spesso necessari degli interventi di chirurgia parodontale per poter rimuovere il tartaro e la placca batterica presente nelle tasche gengivali a maggiore profondità.
Generalmente nelle terapie chirurgiche parodontali convenzionali (cioè senza l’utilizzo del laser) si incidono le gengive con il bisturi, si “scollano” dal dente e dall’osso e si rimuove meccanicamente il tartaro e la placca batterica situata profondamente all’interno della gengiva.
gli impianti dentali: una nuova radice per un dente nuovo.
Nei casi in cui il dente è stato già perso oppure quando non è possibile mantenerlo a causa della gravità dalla malattia si potrà sostituire il dente con una nuova radice in titanio: l’impianto dentale.
Una volta estratto il dente la malattia parodontale o piorrea viene completamente eliminata.
L’impianto ovviamente verrà posizionato in osso sano, in questo modo l'obiettivo è quello di ottenere una situazione simile a quella preesistente alla piorrea, quella cioè di una radice completamente immersa e sostenuta da osso sano.
Nei casi di parodontite con grave perdita di osso si possono valutare tecniche per la ricrescita di osso.
L’impianto riporta la situazione a quella esistente molti anni prima. Cioè prima l’inizio della malattia parodontale, in quanto l’impianto è interamente sostenuto dall’osso sano del paziente.
L’impianto dentale offre il vantaggio di non potersi cariare in quanto essendo costituito da titanio la placca batterica non può deteriorarlo. Ma la placca batterica può infiammare la gengiva che circonda l’impianto, per questo è importante che il paziente mantenga pulita la zona della gengiva intorno all’impianto stesso.